il Coronavirus, come gli altri virus che hanno messo in crisi il sistema immunitario degli esseri umani generando pandemie importanti nel corso della nostra breve storia, in questi giorni sta contagiando molti di noi non solo a livello biologico ma anche a livello psicologico, favorendo lo sviluppo di ansia e per chi è più fragile di attacchi di panico.
Per tutti noi è comunque una situazione che genera molto stress che non è facile da gestire.
Il Governo sta adottando tutte le precauzioni necessarie al contenimento del contagio biologico, ma quale tipo di contagio rischia di avvenire a livello psicologico e quali ripercussioni possono avere lo stato di paura e di ansia legati al diffondersi del coronavirus sul nostro equilibrio personale, sul nostro sistema immunitario?
Immunità Psicologica
Incontrando in questi giorni a studio o in videoconferenza le persone che abitualmente soffrono di problemi legati all’ansia ed hanno quindi una grande esperienza di convivenza forzata con la stessa, ho notato che queste persone, che si attivano in tutti i modi possibili anche se non sempre efficacemente nel cercare di gestire l’ansia nella quotidianità e nel tentativo di prevenire l’insorgere di attacchi di panico , hanno sviluppato una sorta di immunità agli effetti psicologici del virus: sembrano in qualche modo essersi ‘abituate’ a convivere con l’ansia, che è divenuta nel tempo a tutti gli effetti parte integrante del loro modo di essere e stanno quindi subendo meno di altre persone gli effetti psicologici legati alla paura e all’ansia da coronavirus.
Paradossalmente quindi può essere in alcuni casi terapeutico vedere attorno a sé molte persone che manifestano esplicitamente un livello elevato di ansia, può fare sentire le persone ansiose ‘più competenti‘ e meno ‘diverse’ ed innescare un processo di consapevolezza ed autoregolazione positivo facilitando lo sviluppo di benessere.
Per chi non ha lo stesso tipo di esperienza quotidiana nella gestione dell’ansia invece, la pressione psicologica legata ad una situazione di emergenza, rischia di irrompere in modo aggressivo nella quotidianità e generare effetti di malessere psicologico, di stress difficili da gestire e da arginare, soprattutto quando la situazione di emergenza perdura per periodi prolungati di tempo.
Stato di emergenza: quali effetti nel breve termine?
le neuroscienze, che rappresentano l’ultima frontiera nello studio di come funzioniamo a livello psico – neuro – endocrino – immunologico , ci aiutano a comprendere meglio come uno stato di emergenza può influenzare il nostro equilibrio personale nella quotidianità e quali effetti può avere nel breve termine sul nostro organismo a livello psicologico, fisiologico, ormonale.
una prima reazione del nostro organismo ad un evento che viene percepito come minaccioso attiva in noi una serie di modificazioni importanti, che puoi provare a riconoscere / osservare:
> aumento del battito cardiaco / della frequenza del respiro
il cuore batte con maggiore frequenza, per garantire l’approvvigionamento di ossigeno ai muscoli attraverso il sangue. Sei pronto all’azione, pronto a reagire agli eventi
> nausea / giramenti di testa / malessere di stomaco
il sistema digestivo si blocca: le energie vengono dirottate al sistema muscolo scheletrico per garantirne la massima efficenza
> necessità di evacuare / svuotare la vescica
l’organismo si libera dei liquidi in eccesso, per essere più leggero e pronto. Potresti notare un’aumento della frequenza di queste esigenze fisiologiche.
> alterazione del ritmo sonno / veglia
nel breve termine, potresti notare un minor bisogno di riposo, una maggiore sensibilità ai rumori, un sonno più leggero ed avere dei risvegli notturni o vederne aumentare la frequenza e l’intensità
questi sono alcuni dei cambiamenti più facilmente percepibili. Nell’immediato questi cambiamenti possono essere funzionali per attivare le risorse necessarie a gestire una situazione di pericolo, di emergenza o presunta tale, ma se tale alterazione perdura troppo a lungo nel tempo potrebbero cronicizzarsi e generare effetti di malessere e compromettere it tuo equilibrio personale.
Quando ti trovi a gestire uno stato di emergenza sono le parti più antiche del cervello ad attivarsi: quelle che costituiscono il nostro cervello rettiliano.
E’ grazie agli studi di Paul Mac Lean , che risalgono agli anni ’80 , che abbiamo appreso quali sono le funzioni che caratterizzano questa stratificazione del nostro cervello. Si tratta di funzioni legate alla sopravvivenza , che regolano le reazioni di attacco o di fuga.
Quali effetti può avere uno stato di emergenza nel lungo termine?
trattandosi di una situazione di stress , il nostro organismo è in grado di fronteggiarla efficacemente solo per un periodo breve che tecnicamente si definisce fase di resistenza.
Per gestire questa fase il tuo organismo sta attingendo a tutte le risorse disponibili, è naturale prevedere che seguirà una fase di esaurimento delle risorse e di bisogno di recupero.
Permanere per troppo tempo in una fase di resistenza rischia di indebolire o compromettere il funzionamento del sistema immunitario e ti rende maggiormente vulnerabile alle minacce esterne
Come puoi proteggere il tuo equilibrio personale in questa situazione di emergenza?
se percepisci uno o più segnali tra quelli indicati, puoi provare a gestire attivamente l’ansia e lo stress attraverso tecniche per il rilassamento psicofisico centrate sulla respirazione e sul grounding (in questo articolo trovi una strategia in 4 step con le indicazioni da seguire).
Una volta ricreato uno stato di rilassamento psicofisico, puoi provare a riequilibrare il funzionamento del cervello: il cervello rettiliano può lasciare gestire la situazione alle altre stratificazioni più recenti rappresentate dal sistema limbico e dal neocortex che si diramano in entrambi gli emisferi, come vedi rappresentato nella figura che riporto di seguito:
Utilizzando questa mappa e le azioni chiave riportate di seguito, puoi provare ad attingere al potenziale Whole Brain (cervello globale) per ristabilire un equilibrio interiore:
Area Verde – Limbico SX
quest’area del cervello si attiva quando viene soddisfatta l’esigenza di sicurezza / controllo
azione: verifica i dati relativi alla gestione dell’emergenza coronavirus in Cina. Il governo cinese, attuando strategie di controllo molto restrittive è riuscito ad arginare il contagio e gli ospedali stanno rilasciando i pazienti che fino ad oggi sono stati tenuti in quarantena. Gli strumenti di monitoraggio che abbiamo a disposizione oggi e l’analisi dei dati svolta quotidianamente dalla Protezione Civile e dai membri del comitato scientifico istituito dal Governo ci danno delle precise stime di quanto potrà durare nel nostro paese. La situazione è sotto controllo.
Anche generare e seguire delle routine di cura della tua abitazione, dei tuoi spazi, delle piante può aiutare nell’attivare le funzioni di quest’area
Area blu – Neo Cortex SX
quest’area del cervello si attiva quando viene soddisfatta l’esigenza di precisione e concretezza.
azione: riduci all’essenziale la ricerca di informazioni riguardanti la crisi in atto, attraverso i programmi TV e internet, scegli un’unica fonte attendibile da seguire una sola volta al giorno es.: Governo , Ministero della Salute , Istituto Superiore di Sanità.
Area gialla – Neocortex DX
quest’area del cervello si attiva quando viene soddisfatta l’esigenza di sperimentare
azione: sperimentare significa innanzitutto visualizzare te stesso in un arco temporale ampio. Prenditi del tempo e utilizza la tua mente per per visualizzarti nel periodo successivo all’emergenza, quando potrai tornare alla routine. Se fossi già in quella fase di ripresa e potessi guardarti indietro, chiediti: cosa avresti potuto fare di importante per prepararmi nel migliore dei modi? Cosa avrei potuto iniziare a fare in modo diverso? Cosa avrei potuto smettere di fare?
Il tempo che hai a disposizione durante la gestione dell’emergenza è una risorsa molto preziosa da poter utilizzare nel migliore dei modi. Buona sperimentazione!
Area rossa – Limbico DX
quest’area del cervello si attiva quando viene soddisfatta l’esigenza di relazione
azione: prenditi cura delle relazioni personali, che rappresentano una risorsa importante e necessaria per riequilibrare le energie personali. Ricerca con regolarità momenti di contatto telefonico / videochiamata con i familiari / gli amici e prova a centrarti sulla loro esperienza, offrire loro il tuo sostegno.
Ascoltare, comprendere / Aiutare gli altri ti ricarica di energie positive, piacevoli. In questo articolo alcuni spunti di riflessione / proposte per prendersi cura della relazione con i figli
Se ti interessa approfondire attraverso una formazione dedicata le competenze e lo sviluppo del potenziale delle 4 aree definite dal modello Whole Brain di Ned Herrmann, contattami
Buona gestione attiva dell’emergenza!