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Genitori e Regole che funzionano

A proposito di regole, quanto spesso ti capita di:

  • verificare che tuo/a figlio/a non rispetta le regole?
  • arrabbiarti e di rischiare di perdere il controllo quando vedi che tuo/a figlio/a non rispetta le regole?
  • dispiacerti e rischiare di rinunciare a farle rispettare perché “tanto non c’è verso che vengano rispettate”?
  • domandarti come fare per creare delle regola che funzionano?

Generare delle regole che funzionano e vengono rispettate è una sfida genitoriale importante, in questo articolo proverò ad accompagnarti nel verificare alcune criticità che riguardano la generazione di regole efficaci ed esplorare alcune delle possibili soluzioni.

Condividerò alcuni spunti di riflessione su ciò che ho appreso dalla mia esperienza personale come figlio e come padre e dalla mia esperienza professionale di psicoterapeuta della famiglia e specialista nella formazione per genitori.

perché sono importanti le regole?

per poter generare regole che funzionano è importante innanzitutto verificare da dove nasce la tua esigenza di genitore di avere delle regole che vengano rispettate.

Credo che, l’importanza delle regole possa essere legata in particolare a 2 esigenze principali, che attraverso le regole cerchi di soddisfare:

  • garantire la sicurezza per tuo/a figlio/a
  • tramettere a tuo figlio/a dei valori personali / familiari per te importanti

regole efficaci: quali vantaggi?

Se seguite, le regole consentono a te genitore di sperimentare un senso di sicurezza legato alla consapevolezza che tuo/a figlio/a grazie ad esse saprà evitare situazioni minacciose o pericolose per se stesso/a e per gli altri.

Sulla base di questa sicurezza seguire delle regole consentirà a tuo/a figlio/a di vivere pienamente le proprie esperienze nella piena libertà di apprendere perché percepirà grazie ad esse la tua presenza nello sfondo, una ‘base sicura‘ alla quale fare riferimento quando necessario.
E sviluppare il proprio senso di responsabilità personale, che svilupperà gradualmente fino a raggiungere l’età adulta e la piena autonomia ed indipendenza.

Sarà in grado inoltre a sua volta di creare delle sue stesse regole personali / familiari e calibrarle efficacemente in relazione a ciò che apprenderà dall’esperienza di adulto e di genitore a sua volta, se deciderà di diventarlo.

come generare delle regole che funzionano

una volta verificato il perché le regole sono importanti, credo che lavorare sul ‘come’ farle funzionare possa fare davvero la differenza.

la parola chiave che voglio suggerire per procedere in questa esplorazione sull’efficacia delle regole è ‘negoziare‘.

Come genitore hai diverse opportunità di ottenere che le regole che proponi vengano rispettate.

Una delle quali è l’utilizzo del potere,

che risuona come:

“si fa come dico io”, “sono io che decido” “ti dico io come fare”

e spesso porta con se, nelle situazioni in cui provi della rabbia o sei infastidito/a dal comportamento di tuo figlio/a:

punto e basta! capito?“se non la smetti / allora” “la vuoi smettere di.. ?” “è possibile che non..” ecc.


Come ho già descritto in questo altro articolo, utilizzare o tentare di utilizzare il potere / il controllo con tuo/a figlio/a rischia di portare a conseguenze spiacevoli ed alimentare una sensazione di disagio all’interno della relazione genitore – figlio

Tuo figlio infatti, può:

  • accettare di sottostare al tuo potere di genitore
  • oppure tentare di resistere in tutti i modi possibili cercando di comunicartelo con diverse modalità: capricci, rabbia, tristezza, fuga, isolamento

quando inizi tu ad utilizzare il potere per imporre una regola, probabilmente tuo figlio cercherà di utilizzare il suo potere per importi una sua esigenza.

Risultato? Ne potrebbe nascere un vero e proprio braccio di ferro tra genitore e figlio!

genitori e regole

Un escalation di tentativi di utilizzo del potere che rischia di vedere uscirne un unico vincitore e un perdente :

  • fomentare i conflitto,
  • generare problemi / incomprensioni nella relazione genitore – figlio
  • alimentare abitudini relazionali che nel lungo termine mettono in crisi la relazione
  • promuovere lo sviluppo di queste stesse modalità nella gestione dei conflitti che tuo figlio /a gestirà con i suoi pari

negoziare regole che funzionano

ritornando alla negoziazione, ebbene sì è questa l’alternativa che ti propongo: regole negoziate. Nella mia esperienza sono le uniche che funzionano, nel breve, medio, lungo termine.

Dirai: sembra più faticoso negoziare, ci vuole troppo tempo.

Capisco bene queste preoccupazioni ma ho verificato che, una volta appreso un metodo per generare delle regole efficaci basato sulla negoziazione, e fatta un po’ di palestra nello sperimentare attivamente come funziona, la maggior parte dei genitori riesce a fare funzionare questo tipo di regole che facilitano lo sviluppo di benessere e qualità nella relazione genitore – figlio.

Negoziare significa:

  • generare assieme a tuo figlio/a le regole,
  • verificare che siano centrate sulle sue e sulle tue esigenze
  • sperimentare attivamente diverse regole alternative possibili
  • mantenere quelle che funzionano
  • eliminare quelle ce non funzionano

un vero e proprio piano di sviluppo per gestire al meglio la relazione genitore – figlio, che potrà portarti in breve tempo ad investire meno tempo nella gestione di problemi / conflitti e ad avere più tempo da dedicare al piacere di essere genitore


se come genitore ti senti incuriosito, interessato a questi temi e desideri esplorarli maggiormente con la facilitazione di un esperto e attraverso il confronto attivo con altri genitori questo percorso può fare al caso tuo!

genitori facilitanti

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Genitori senza Controllo

“Uno dei sentimenti più gratificanti che io conosca, ed una delle esperienze che meglio promuovono la crescita dell’altra persona, sorge dall’apprezzare un individuo nello stesso modo in cui si apprezza un tramonto. Le persone sono altrettanto meravigliose quanto i tramonti se io li lascio essere ciò che sono. In realtà, la ragione per cui forse possiamo veramente apprezzare un tramonto é che non possiamo controllarlo. Non tento di controllare un tramonto. Ammiro con soggezione il suo dispiegarsi”.      
Carl Rogers   

 

Mi ritrovo spesso e volentieri, in particolare da quando sono diventato genitore, a ricordare questa metafora utilizzata da Carl Rogers, il fondatore dell’approccio centrato sulla persona al quale faccio riferimento non solo come professionista, ma che rappresenta un credo profondamente radicato nel mio modo modo di essere.

Mi aiuta a riflettere riguardo a ciò che accade ogni qualvolta (non ci riesco sempre!) sono in grado di lasciare da parte il controllo e creare assieme a mia figlia un contatto di qualità: in quei momenti provo un profondo senso di soddisfazione, posso osservare con curiosità il suo modo di essere e riconoscere, apprezzare la sua diversità, mi sento arricchito dalla sua presenza; riconosco l’opportunità di apprendere qualcosa di importante sulla vita, su di lei, su me stesso, sulla nostra relazione.

Lasciando da parte il controllo, noi genitori abbiamo la possibilità di riconoscere ed apprezzare maggiormente i nostri figli nella loro diversità.
Questo tipo di riconoscimento é una delle condizioni sufficienti e necessarie per aiutare i nostri figli nell’esprimersi autenticamente per ciò che sono, facilitati da noi nella scoperta di loro stessi e della loro unicità.

Al contrario, ogni qualvolta invece tentiamo di agire un qualche tipo di controllo nella relazione con loro o su di loro, rischiamo di creare delle distanze che possono farli sentire incompresi e non accettati per ciò che sononon valorizzati o squalificati da noi.
Questo tipo di distanza rischia di ostacolare nel medio e lungo termine il processo di sviluppo della loro autostima e di influenzare negativamente i loro comportamenti.
Il tentativo di agire una qualche forma di controllo ha inoltre un ulteriore conseguenza : spesso i figli reagiscono ai nostri tentativi di controllo con tutte le energie che hanno a disposizione!

Abbiamo molte possibilità oltre a quella di utilizzare il potere nella relazione con loro  che possono portare a dei benefici importanti e promuovere lo sviluppo di benessere e qualità nella relazione genitore-figlio.

Genitori facilitanti: una sfida esistenziale o una concreta possibilità?

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